Stella


LA CRISI E LE RONDE
febbraio 22, 2009, 11:38 am
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Ieri sera, verso le 21 mi trovavo alla stazione termini in attesa del treno per tornare a casa. Ad un certo punto si avvicina a me un ragazzo sui trentacinque anni, italiano, alto, robusto, capelli lunghi, pizzetto, occhi chiari, vestito casual, insomma un ragazzo assolutamente normale. “Scusa hai qualche spiccio per un panino?”. Di solito una domanda del genere viene avanzata da persone allo sbando, siano essi tossicodipendenti o i tanti senza tetto che popolano la stazione termini. E così di fronte a quel ragazzo mi sono trovato oggettivamente in difficoltà. Che fare? Ho deciso di regalargli un pezzo di pizza. Trancio di pizza margherita da “Spizzico”, euro 3,10. L’equivalente delle vecchie seimila lire! Lui mi ringrazia molto cordialmente ed io ne approfitto per capire perché una persona apparentemente normale si ritrova alla stazione a fare l’elemosina per un panino. Lui mi ha raccontato che lavora per ditte che si occupano di montare palchi per grandi eventi e quando scarseggiano i grandi eventi talvolta fa il cameriere o altri lavori di tal genere. Il punto è che in questo momento non riesce a trovare lavoro. Gira, cerca, chiede ma non trova un lavoro per avere un po’ di soldi per vivere. La nostra conversazione si è chiusa con una bella stretta di mano ed una pacca sulla spalla, lui è andato per la sua strada ed io mi sono diretto verso il mio treno. E così tutto di un colpo ho capito che cavolo sia questa famigerata crisi. Poi mi sono ricordato che solo ieri l’altro il governo ha approvato all’unanimità l’ennesimo decreto legge, contenente tra le altre cose anche il riconoscimento legale delle “ronde”. E allora ho incrociato le due cose, quel ragazzo normale che mi ha chiesto qualche spiccio e l’avvento delle ronde e mi è venuta alla mente una domanda semplice. Ma un domani se quello stesso ragazzo o un altro dovesse chiedere qualche spiccio ad un tipo un po’ meno cristiano del sottoscritto, rischia di essere “denunciato” ad una ronda che provvederà immediatamente ad allontanarlo e a consegnare il “mendicante” moderno all’autorità competente? Chissà………



OCCHIO AI GIOVANI
febbraio 19, 2009, 8:49 am
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Ieri Walter Veltroni è uscito di scena. E’ un fatto. Ne parlerò nel prossimo post.

Adesso è partita la solita lagna del ricambio generazionale. Per motivi di età dovrei essere concorde con i profeti del ricambio, ma non ci credo, non penso che sia solo una questione di età.

E allora lancio un allarme: occhio ai giovani vecchi.

Quelli con la puzzetta sotto il naso cresciuti sotto l’ala protettrice di quelli che vorrebbero far fuori, mantenendo intatti gli stessi vizi aggravati da una forte presunzione di fondo.

Quelli che “riformismo o morte” ma non hanno mezzo ideale a cui applicare sto benedetto riformismo.

Quelli “figli di” “amici di” “parenti di” etc. etc. etc.

Quelli che fino a ieri facevano gli opinionisti di sto cavolo e non si sono mai sporcati le mani in mezzo alla gente

Quelli che quando manifesti contro la legge Alfano ti danno del giustizialista forcaiolo nonchè facile a derive populiste

Quelli che vanno al mare nei seguenti luoghi: Porto Ercole, porto Santo Stefano, Sabaudia, Capalbio

Quelli che quando vengono intervistati in tv giocherellano con una penna tra le mani per sembrare più preparati

Quelli del purchè “GGGiovani” con tre g

Quelli troppo carini, puliti e precisini

Insomma tutti quelli che in queste ore si autocandidano, si fanno candidare dal compagno di banco o di blog oppure si fanno candidare da finti sondaggi online.

Occhio.



ORIZZONTE
febbraio 17, 2009, 12:12 PM
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Sul fronte del pessimismo credo di aver già dato con il post sul profondo senso di inutilità.

Sul fronte del sussulto costituzionaldemocratico credo di aver già dato con il post del Berlusconimitraglia.

Negli ultimi dieci giorni il nostro Paese ha preso una direzione netta. A destra. Senza appello. La sconfitta della Sardegna deve farci riflettere profondamente. Lì il candidato era in gamba, ma ha perso e perso male, malissimo. Berlusconi ha vinto utilizzando lo stesso schema dell’Abruzzo, ovvero mettendoci la faccia. L’uomo ha coraggio. Ha le idee molto chiare. Su tutto basta fare riferimento al caso Englaro. Strumentalizzare in vista di un obiettivo altro. Avere il potere, tutto il potere senza controlli e bilanciamenti. L’uomo ha le idee molto chiare. E gli italiani, siano essi abruzzesi o sardi lo seguono, lo stimano e in ultimo lo votano. E’ difficile pronosticare se e quando tutto questo cadrà, ma nel bene e nel male oggi l’Italia è Berlusconi.

Pensare al domani non è cosa semplice. Ma bisogna provarci, forse, prescindendo da Berlusconi, con questo ovviamente senza cedere alle sue sirene, ma cercando di “fare” cose piuttosto che capire cosa sia giusto fare.

Abbiamo di fronte a noi tanto tempo. Gli spunti non mancano, ma per favore, basta con le discussione sulle colpe e sugli errori di questo e di quello, in fondo se siamo arrivati a questo punto, le colpe sono collettive. Certo c’è chi aveva ed ha responsabilità maggiori ed è giusto che paghi, ma è inutile cercare il “capo” che ci porterà fuori dal tunnel, il migliore sulla piazza è oggettivamente imbattibile e non sta con noi, stando a sinistra l’unica forza  su cui possiamo contare è la nostra collettiva fiducia nel futuro.



ATTENTI A QUESTO QUI
febbraio 8, 2009, 12:14 PM
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PROFONDO SENSO DI INUTILITA’
febbraio 4, 2009, 11:12 am
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Ieri mattina mi trovavo in una scuola di un piccolo paese alle porte di Roma per presentare il mio libro, “Lettera al nonno sulla Costituzione”. Di fronte a me c’erano una quarantina tra studenti e studentesse, età media 18 anni. Da più di quattro anni, insieme ad un gruppo di studenti e studentesse di facoltà giuridiche, giriamo tra scuole elementari, medie e superiori, con l’unico scopo di “raccontare” la nostra Costituzione. Ieri, per la prima volta, ho avuto una sgradevole percezione, avvertivo un senso di inutilità nelle cose che dicevo. Un senso di inutilità frutto di quanto sta accadendo nel nostro Paese.

Si può andare in giro a raccontare che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”? No. Il lavoro è sempre più precario, sul lavoro migliaia di persone ogni anno perdono la vita, i salari dei lavoratori non consentono di avere una vita normale.

Si può dire “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge…”? No. Uno, il Presidente del Consiglio, ha usato la legge per farsi il c.d. Lodo Alfano.

 Si può affermare che “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.”? No, perché ieri il Parlamento, con una maggioranza trasversale, ha deciso che qualche milione di italiani non avrà rappresentanza in Europa, o forse non deve avere rappresentanza, perché c’è un nuovo principio che vige, il principio del “voto utile”, ovvero bisogna votare in maniera coatta alcuni partiti perché non si possono indebolire i rispettivi capi.

 Quando ad un bambino o ad un ragazzo gli domandi “ cosa ti viene in mente se ti dico Costituzione?”; il 99,99% ti risponderà “ il Presidente della Repubblica”, perché, pur non conoscendolo, l’articolo 87 afferma che “Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale”. Eppure qualcuno ha dimostrato di non avere questa consapevolezza nel momento in cui ha deciso di criticare apertamente il Presidente della Repubblica. Criticare è lecito ma la libertà di manifestare il proprio pensiero deve misurarsi anche con l’opportunità del momento storico che viviamo.

 Si può dire che in Italia i più alti rappresentati governativi conoscano l’articolo 2, il quale afferma: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…”. No, perché c’è qualcuno che esorta ad essere “cattivi” nei riguardi dei clandestini, mi domando: chi sono i clandestini? Forse saranno uomini anche loro?

 Si può affermare che “Lo Stato e la Chiesa sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”? No, perché quotidianamente le autorità vaticane ci dicono cosa le Istituzioni Repubblicane possano o meno fare, dire o approvare.

 E potrei andare avanti con l’elenco.

 Mi fermo qui, nella speranza che la sgradevole percezione che ho provato ieri mattina non diventi con il tempo una solida certezza di inutilità.

Questo senso di inutilità si sta diffondendo lentamente ma costantemente.



QUANT’E’ BELLA LA SARDEGNA
febbraio 1, 2009, 12:20 PM
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Costa Paradiso

Costa Paradiso

Sardegna.

Costa Paradiso.

Ho avuto la fortuna di visitare diversi posti. Sinceramente la Sardegna è il luogo più bello del mondo.

Ora, questo splendido pezzo di pianeta deve essere preservato e quotidianamente curato.

Serve una persona che la ami più della propria vita.

Renato Soru  ama la Sardegna indubbiamente più del suo potere di Presidente della Regione, a dimostrazione di questo ha fatto una cosa che nessun altro politicante al mondo avrebbe mai fatto: pur di difendere la propria terra si è dimesso e si sta nuovamente mettendo in discussione.

C’è da notare che le sue dimissioni sono nate sull’atto più importante per salvaguardare un territorio, ovvero il piano paesaggistico. E c’è ulteriormente da aggiungere che i traditori della rivoluzione di Soru stavano (stanno?) dentro il PD sardo.

Come ha detto il grande Philippe Daverio: la politica è estetica.

Ergo la Sardegna è il massimo dell’estetica.

Ergo bisogna proteggerla.

Ergo: cari sardi votate Soru.