Stella


DIRITTO-DOVERE
giugno 7, 2009, 9:45 am
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Nella Costituzione c’è scritto che il voto è diritto dovere di ogni cittadino.

Tra un pò andrò ad esercitare questo diritto dovere.

Ovviamente non dirò a chi andrà il mio voto e non faccio appelli di alcun genere.

E’ facile prevedere che non voterò il PDL o la Lega, la mia area di riferimento è altra.

Non mi aspetto grandi sconvolgimenti da questo voto, in positivo intendo.

Il PDL sbancherà non tanto per il voto europeo quanto nelle elezioni amministrative, al nord l’alleanza con la Lega e al sud l’alleanza con l’UDC, consegnerà al centrodestra la stragrande maggioranza degli enti locali chiamati al voto.

Questo sarà il vero sconvolgimento, tra l’altro ben descritto da un articolo  di Diamanti sulla Repubblica.

L’atto finale si avrà con le elezioni regionali del prossimo anno, quando la stragrande maggioranza delle Regioni cambierà colore politico.

A quel punto Berlusconi potrà davvero sentirsi il padrone indiscusso della penisola tutta da nord a sud. governo nazionale, la maggioranza delle amministrazioni locali, più dei due terzi delle Regioni, la capitale d’Italia, il controllo diretto e indiretto di tutte le televisioni. Insomma la massima concentrazione di potere.

Sull’opposizione c’è poco da dire. Non servono previsioni, il futuro dell’opposizione è facilmente interpretabile alla luce dell’immediato passato. Il PD ha perso ogni appeal, va dato atto a Franceschini di aver lavorato per la causa e non per se stesso, ma non basta e non basterà a salvare il suo partito dal tracollo. Purtroppo le scorie della gestione Veltroni e più in generale del veltronismo impediranno ogni miglioramento di prospettiva per il PD. Prova ne sarà la posizione folle del PD sul referendum abrogativo sulla legge elettorale, tipico elemento di continuità con la visione veltroniana della rappresentanza politico-istituzionale.

L’IDV otterrà un buon risultato ma al momento non è chiaro l’uso che saprà farne, l’ottica competitiva con il PD presto stancherà molti elettori ex PD che votando per Di Pietro hanno voluto lanciare un messaggio al PD stesso. Di Pietro dovrà mettere in campo un progetto politico vero, forte, umile, ma che sempre al PD dovrà guardare. Certo, che se dai futuri assetti del Partito Democratico dovesse venir fuori una linea di totale rottura con Di Pietro, a quel punto Tonino dovrà giocare una partita in proprio per la leadership di una diversa coalizione di centrosinistra.

La sinistra uscirà ancor più ridimensionata, e lo dico sinceramente, mi viene da piangere. Sinistra e Libertà si scioglierà, Rifondazione Comunista si chiuderà ancor più nella sua “grotta” ideologica, insomma la botta finale. A tutto questo vorrei aggiungere il fenomeno Grillo, al momento è impossibile pronosticare il risultato delle sue liste civiche.

Per costruire un’alternativa servirà tanta buona volontà, ma soprattutto il coraggio di unire e di unirsi guardando la realtà del nostro Paese per quella che è e non per quella che  vorremmo che fosse.

Oggi voterò, e detto in tutta sincerità non capisco dove sia la differenza sostanziale nel voto che potrei dare al Partito Democratico, all’Italia dei Valori o a Sinistra è Libertà.

Uno spunto per il futuro.